Cosa si studia in questo corso?
Durante i primi due anni si fornisce ai partecipanti nelle lezioni teoriche una base dei principali modelli indispensabili per operare nella relazione d’aiuto: un terzo delle ore è dedicato a materie psicologiche, le rimanenti su tecniche e strumenti di comunicazione e relazione efficace. Questo perché il focus nel rapporto tra counselor e cliente è nella “relazione che cura”.
Il modello integrato della nostra scuola permette di prendere le teorie e le pratiche più efficaci dei numerosi modelli psicologici: l’analisi transazionale per individuare i giochi e le dinamiche tra gli individui; la gestalt per gestire il rapporto tra sé e le figure introiettate; la teoria del campo di Lewin per ciò che attiene alle dinamiche nei gruppi; e ovviamente al modello centrato sulla persona di Carl Rogers.
E' necessaria la laurea per iscriversi?
No, è sufficiente essere in possesso del diploma di scuola superiore o titolo equivalente. Anche se la laurea rappresenta un titolo privilegiato nella selezione dei partecipanti.
Occorrono delle competenze particolari per iscriversi?
Sì. Essere consapevoli che non si può fare la professione del counselor se non si è disposti a mettersi in gioco e che il lavoro principale è quello su se stessi.
Quante persone sono ammesse al corso?
Per il suo carattere esperienziale il numero massimo di iscritti è bloccato a 40.
Quali sono i vantaggi di questa scuola rispetto alle altre?
- Prima di tutto la partnership con l'Università di Roma Tor Vergata che permette ai diplomati di veder convertite le ore del triennio in CFU, e di partecipare a ricerche nazionali e internazionali sul counseling (attualmente ne abbiamo tre in corso);
- CIPA ha un Ufficio Tirocini che permette agli allievi CIPA di fare esperienze dirette partecipando a sportelli di ascolto, conducendo gruppi, assistendo a sedute sia individuali che di gruppo tenute da counselor anziani e da psicoterapeuti;
- il modello integrato che fonde i dettami del counseling rogersiano con le più moderne teorie basate sulle neuroscienze;
- la possibilità che hanno i partecipanti di poter operare anche dal secondo anno (assistiti dai supervisori della scuola) assistendo i docenti della scuola;
- altro fattore di distinzione è che la scuola è sotto la supervisione di un comitato scientifico formato da docenti e professori di clara fama dell’Università di Tor Vergata;
- il personale docente che è in massima parte formato da counselor che operano da anni e per questo conoscono bene le problematiche della professione;
- e ultimo ma non ultimo il tutoring formato da sei counselor (tutti ex- allievi CIPA) che seguono gli allievi facendo da interfaccia tra loro e la scuola e l'Università.
Alla fine del percorso formativo cosa avrò?
Alla conclusione dei due anni verrà rilasciato un attestato di frequenza, mentre alla fine del terzo anno verrà rilasciato il diploma di counselor relazionale ad approccio integrato riconosciuto dall'Associazione A.N.Co.Re (Associazione Nazionale Counselor Relazionali). Il diploma dà inoltre la possibilità di richiedere il riconoscimento dei crediti formativi universitari (1.000 ore corrispondono a 40 CFU)
Il corso è riconosciuto?
Sì il corso è riconosciuto dall'Associazione A.N.Co.Re. (Associazione Nazionale Counselor Relazionali) e risponde agli standard formativi ed etici, a livello europeo, promossi dal EAC (European Association for Counseling).
Qual è il riconoscimento della Professione di Counselor in Italia?
Il Counselor è quel professionista regolamentato ai sensi della legge 14 gennaio 2013 n.4, che riconosce e disciplina le Libere Associazioni Professionali di categoria.
Ci sono opportunità di lavoro?
Si molte. Essendo una professione riconosciuta in ambito europeo, adesso nei bandi italiani finanziati dalla comunità europea, viene sempre più richiesta la professionalità dei counselor. Nelle scuole (molti licei a Roma) non è raro vedere i counselor al posto di psicologi, questo per la loro abilità a lavorare su problematiche adolescenziali in tempi molto rapidi (anche in un solo incontro).
Dove lavora il Counselor?
Sono sempre di più le strutture pubbliche e private che si avvalgono dell’aiuto di questa figura professionale: scuole, ospedali, cliniche, uffici pubblici, aziende, società di formazione e assessment. Oltre ovviamente come libero professionista
E' possibile fare esperienza pratica durante il corso?
La scuola è incentrata su un approccio pratico-esperienziale, perché non si può esercitare il counseling senza avere fatto un'esperienza diretta sul campo. Molti dunque sono i momenti dove gli allievi sono chiamati a sperimentarsi in prima persona come ad esempio: conduzioni di colloqui e di gruppi, simulate e role play, triadi e laboratori pratici. Dal terzo anno, inoltre, gli studenti sono chiamati a prendere in carico un cliente "vero" e sul quale sviluppano un lavoro di tesi.
CIPA offre anche la possibilità agli allievi e ai giovani counselor di svolgere tirocini altamente formativi presso strutture, aziende sanitarie, associazioni impegnate nel sociale e organizzazioni che svolgono assistenza ai cittadini. Il tutto sempre sotto la supervisione di un counselior della scuola.
Cosa succede dopo il diploma?
Se vuoi puoi iniziare a lavorare all’interno della scuola nei centri di ascolto o come tutor, oppure continuare il tuo percorso formativo nelle varie specializzazioni: conduzione di gruppi, formatore, counselor aziendale, ecc.
Cosa devo fare per iscrivermi?
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