Le Arti terapie sono delle tecniche di intervento con una solida base scientifica, infatti numerose sono le pubblicazioni internazionali a testimoniare l’importanza di interventi di arteterapia in ambito medico-sanitario. Per citarne alcune troviamo su research gate del 2018: “Art therapy for people with dementia november 2018”; “Memory and art therapy –june-2018”. O su PubMed: “Art therapy as support for children with leukemia during painful procedures –march 2001”.

L’arteterapeuta è un professionista che opera in contesti istituzionali, in ambito sociosanitario, educativo, riabilitativo e culturale oltre che in attività autonoma individuale favorendo la crescita personale. 
Egli prende in prestito gli strumenti propri dell’arte: dalla pittura al gessetto, dai pennarelli alle matite, dalla creta agli oggetti di riciclo, che diventano i mediatori comunicativi della relazione d’aiuto in un processo proiettivo in cui la persona in disagio scopre parti di sé non espresse con le parole.

I compiti e gli ambiti di intervento del professionista delle Arti Terapie sono così definiti:

• accogliere,  analizzare e comprendere  le richieste di intervento da parte della committenza;
• progettare interventi specifici;
• negoziare il contratto;
• realizzare e portare a conclusione l'intervento;
• valutare l'esito dell'intervento;
• lavorare in contesti e in equipe multi-professionali.

Grazie all'accordo di collaborazione in essere tra CipaArt e il CdL in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche dell'Università di Roma "Tor Vergata", gli artiterapeuti formati presso di noi, hanno sviluppato competenze negli ambiti applicativi dell'arte terapia nell'area sanitaria, e sono in grado di collaborare con equipe multidisciplinari.

La norma UNI 11592:2015 definisce i requisiti relativi all'attività professionale dei Professionisti delle Arti Terapie. Detti requisiti sono declinati, a partire dai compiti e attività specifiche identificati in termini di conoscenza, abilità e competenza in conformità al Quadro europeo delle Qualifiche (European Qualifications Framework - EQF) e sono espressi in maniera tale da agevolare i processi di valutazione e convalida dei risultati dell'apprendimento.

Il corpus normativo sulle attività professionali si inserisce nel contesto dell'Unione Europea, come strumento utile alla mobilità delle persone e all'annattimento delle barriere alla libera circolazione del capitale umano.

 

Codice Deontologico BAAT

Cos’è l’Arteterapia?

L’arteterapia è una professione riconosciuta dalla legge 4/2013 con norma UNI 11592 dal 2015 www.uni.com

Consiste nell’entrare in relazione con la persona o i gruppi con una modalità creativa, utilizzando i mezzi espressivi propri dell’arte; l’arte viene qui intesa non come produzione di un’opera ma come realizzazione di un processo creativo. L’arte fa da ponte tra il mondo interno del cliente e la sua realtà, il contesto in cui vive e agisce; il materiale prodotto all’interno di un setting arteterapeutico diventa l’oggetto transizionale attraverso il quale la persona dà forma ai suoi sentimenti, vissuti ed emozioni, riconoscendoli e dando loro voce.

Chi è l’arteterapeuta?

L’arteterapeuta è un professionista che opera in contesti istituzionali, in ambito sociosanitario, educativo, riabilitativo e culturale oltre che in attività autonoma individuale favorendo la crescita personale.

Come si diventa arteterapeuta?

Come indicato dalla norma UNI 11592 è necessario essere in possesso di una laurea triennale o titolo equipollente e frequentare un corso di formazione triennale presso una scuola certificata da un ente certificatore accreditato presso ACCREDIA.

Quali sono gli sbocchi lavorativi per un arteterapeuta?

L’arte terapeuta opera nella libera professione con i singoli nel setting individuale, e nelle istituzioni in equipe, come scuole nella promozione delle risorse in ambito preventivo e/o pedagogico, con il metodo del colour touch di gruppo con bambini con disagi, nella prevenzione di atti di bullismo, ecc. come ospedali nella sublimazione del dolore, nella focalizzazione della parte sana e creativa, nell’accettazione del percorso di cura, nella preparazione all’atto chirurgico, ecc. come carceri nella riumanizzazione della persona, nell’attenuazione delle tensioni interne e relazionali, nel vivere il tempo anziché lasciarlo passare, nell’eliminare il ruminio dei pensieri ossessivi, ecc.  come centri di demenza senile nel ri-costruire la memoria, nel socializzare nell’atto creativo, nel rilascio di tensioni, ecc. nei centri per le dipendenze, nei centri giovani, nelle residenze sanitarie, ecc

Quali strumenti usa l’arteterapeuta?

L’arteterapeuta prende in prestito gli strumenti propri dell’arte, dalla pittura al gessetto, dai pennarelli alle matite, dalla creta agli oggetti di riciclo che diventano i mediatori comunicativi della relazione d’aiuto in un processo proiettivo in cui la persona in disagio scopre parti di sé non espresse con le parole.