Web-supervision
(S. Masci)
Da noi non è molto sviluppata (anzi credo che al momento dell’uscita di questo libro non ci sia nessuno in Italia che faccia supervisione tramite la rete), come del resto non è molto applicato il web counseling o la terapia on line.
Nei paesi anglosassoni vengono fatte entrambe le cose e, a mio avviso, la rete ha dei punti di forza che sarebbe un errore sottovalutare (oltre tutti i limiti che possiamo immaginare e che probabilmente impediscono al fenomeno di prendere piede qui da noi). Operare il counseling o la supervisione tramite la rete ha il vantaggio di:
- ridurre le resistenze, come quelle legate al farsi vedere andare da uno strizzacervelli;
- in una relazione vis a vis c’è una esposizione maggiore mentre il monitor protegge e la web-cam è più indulgente di uno sguardo indagatore;
- si può spegnere il computer in ogni momento, mentre è più difficile alzarsi e andar via da un setting concreto;
- in una grande città elimina i problemi di traffico e parcheggio;
- in una piccola città favorisce la scelta ed elimina i pettegolezzi
Sull’altro piatto della bilancia c’è chiaramente il limite di una relazione schermata –scusate-, in cui:
- la web-cam protegge il supervisionato, ma limita l’analisi al supervisore;
- il vantaggio di spegnere tutto è un arma che limita il potere del supervisore e altera inevitabilmente la relazione;
- le resistenze messe in atto dal counselor fanno parte del gioco e, quindi, ridurle, significa togliere una parte significativa del lavoro.
Comunque, come diceva mia nonna: sempre meglio di niente, è.
In Europa, che mi risulti nel momento attuale, c’è una organizzazione di counseling inglese che si occupa di counseling e terapia on line la ACTO[1] (Association for Counselling and Therapy Online), dotata di un suo codice etico, e che ha come scopo societario quello di promuovere e migliorare il counseling e la terapia on line. L’ACTO ha anche supervisori con preparazione specifica nella supervisione tramite web e dove i termini e le condizioni per la supervisione sono:
- La supervisione on line è gestita da professionisti per i professionisti e tutti coloro che fanno uso del servizio sono tenuti a rispettare e ad attenersi al codice etico della ACTO;
- Il servizio offerto non è un sostituto della supervisione regolare richiesta per ogni professionista dagli organi che riconoscono il counselor. Il suo scopo è quello di offrire una visione alternativa ai casi problematici che si incontrano nel counseling.
- Il counselor può, per vari motivi, decidere di non discutere quella particolare questione con il suo supervisore abituale e per questo far ricorso al servizio on line.
- Ogni risposta del supervisore sarà coerente con il quadro etico del BACP (V. cap. supervisone in Europa e America) per le buone pratiche; con le linee guida per la consulenza online e di vigilanza (BACP - 2 ° edizione) e con il Codice Etico dell’ACTO.
- Gli utenti del servizio possono scegliere un supervisore da un elenco di supervisori nel sito dell’ACTO, dove sono elencate anche le loro caratteristiche e gli stili professionali.
- Gli utenti possono visualizzare, utilizzare e conservare la risposta del supervisore per ogni uso personale. Non è consentito utilizzare le informazioni in qualsiasi altro modo, senza prima chiedere il permesso scritto al supervisore.
- Tutta la corrispondenza si svolge in lingua inglese.
- L'utente si impegna ad assumersi la responsabilità per il mantenimento della buona pratica, assicurando che entrambi i soggetti lavorino nella supervisione, nello stesso ambiente sano.
- Un supervisore risponderà alle email dell'utente solo quando avrà ricevuto il pagamento.
- L'utente riceverà la risposta dal supervisore scelto entro 72 ore dalla richiesta, a meno di informative differenti.
Stefano Masci, Direttore Cipa
[1] http://www.acto-uk.org
Tratto da "La supervisione nel counseling", S. Masci, FrancoAngeli, 2013